Pogacar ferito firma il tris alle Strade Bianche

Nemmeno una spettacolare caduta, a 50 km dalla conclusione, riesce a fermare Tadej Pogacar, che vince come sempre da dominatore assoluto la 19esima edizione della Strade Bianche.

L’ascesa della Strade Bianche – “La classica del Nord più a Sud d’Europa” alza ogni anno l’asticella e quest’anno raggiunge ben 82 km (!) di sterrati, lungo i 213 km di corsa. Davvero un ulteriore balzo in avanti per questa classica giovanissima, dai sapori antichi e dal prestigio inferiore solamente alle immortali classiche Monumento. Un solo nome per oggi, naturalmente Tadej Pogacar.

10 coraggiosi in fuga, poi rimasti in sei – Gara come al solito combattuta sin dai primi settori di strade bianche. In fuga dieci uomini, poi rimasti in sei. Il gruppo lascia spazio, ma non troppo, con la UAE Emirates in pieno controllo.

Monte Sante Marie: il clou della corsa – Sull’iconico Monte Sante Marie, si decide la corsa. Davanti, dei sei battistrada, rimane solo Connor Swift. In testa al gruppo, Isaac Del Toro e Tm Wellens a tirare con Pogacar in rampa di lancio. A ruota del Fenomeno dei Balcani un attento Tom Pidcock (vincitore nel 2023). Si sposta Del Toro e davanti a menare Wellens con Pidcock in seconda ruota e Pogi in terza. Proprio il britannico è il primo ad accendere la miccia! Mancano 79 km alla conclusione e in testa rimangono Pidcock e Pogacar, che in un amen raggiungono e staccano i protagonisti della fuga, per poi piombare sull’ultimo reduce, Swift, a -77,1.

Pidcock alla pari con Pogi – Sul finire del lungo tratto del Sante Marie, un coriaceo Swift si riporta su Pogacar e Pidcock (-73). I tre proseguono di gran lena, gli altri lottano per un piazzamento. In testa quasi sempre Pogacar, ma Pidcock non ha timori reverenziali, mentre Swift (stanco della lunga fuga, prima con gli altri e poi in solitaria) rimane in terza ruota. Si prosegue per oltre 20 km.

Pogacar cade – A 50 km dalla fine, in un tratto in discesa, Pogacar, che è in testa, scivola battendo violentemente la parte sinistra sull’asfalto e terminando la sua corsa in mezzo all’erba. Pidcock resta al comando, mentre Swift per poco non finisce pure lui per terra. L’iridato si rialza con l’agilità di un felino, prende la bici, riparte poi si ferma e cambia mezzo. Nonostante le evidenti escoriazioni al braccio, a un dito, alla gamba e alla spalla sinistra si lancia con la consueta pedalata potente e lucida. Pidcock è avanti di 32″, ma nell’arco di appena quattro chilometri Pogi piomba sul britannico. Swift perde definitivamente il treno.

Pogacar allarga le ali e vola via – I due grandi attori della corsa di oggi superano altri settori fino a giungere su un altro punto decisivo, il Colle Pinzuto. Siamo a 18,8 km dal termine e Pogacar mulina alla sua maniera, Pidcock si alza sui pedali, Tadej si volta e vede l’inglese perdere un metro, si volta una seconda volta ed è solo tra due ali di folla impazzita che inneggia alla sua ennesima impresa di una carriera già leggendaria. Il resto della corsa è una passerella (si fa per dire) con lo sloveno che vince per la terza volta la Strade Bianche eguagliando Fabian Cancellara (vincitore nel 2008-12-16), primo, però, a conquistare Siena da campione del mondo. Tom Pidcock chiude al secondo posto a 1’24”, poi completa il podio un encomiabile Tim Wellens a 2’12”, che arrotonda il bottino della UAE Emirates. A seguire tutti a uno a uno sul traguardo, a conferma di una corsa durissima: 4° Ben Healy a 3’23”; 5° Pello Bilbao a 4’20”; 6° Magnus Cort Nielsen a 4’26”; 7° Gianni Vermeesch a 4’29”; 8° Michael Valgren a 4’37”; 9° Lennert Van Eetvelt a 4’47”; 10° Roger Adrià a 5’06”; Connor Swift 13° a 5’33”, davanti a Davide Formolo, ancora una volta primo degli italiani. Il generoso portacolori della Movistar ha concluso la gara nonostante una caduta.

Tra le donne – Demi Vollering si è presa anche la Strade Bianche. L’olandese taglia vittoriosa il traguardo di Piazza del Campo per la seconda volta dopo il 2023. Nell’asperità finale Vollering si è sbarazzata di Anna Van der Breggen, poi giunta sulla linea d’arrivo col ritardo di 18″. Le due fuggitive avevano fatto il vuoto a 12 km dalla conclusione nei confronti di un plotoncino di una dozzina di unità, comprendente anche Pauline Ferrand Prevot, terza a 1’42” dalla vincitrice. Giornata storta per Elisa Longo Borghini. La campionessa italiana ha tagliato il traguardo in 55esima posizione col ritardo di 16’9″. Prima delle italiane Monica Trinca, 11esima a due minuti.

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