Dall’Inferno al Paradiso

Dall’inferno al paradiso dopo 7 lunghi anni. Simon Yates ha firmato sul Colle delle Finestre del Giro 2025 il suo capolavoro, ha consumato la sua vendetta sportiva, dopo che lo stesso Finestre gli aveva tolto la gloria nel Giro 2018. Un Giro, va detto, che Simon stava dominando da capo a coda. Ma il britannico venne travolto dalla furia del connazionale Chris Froome, autore della sua più spettacolare ed epica impresa in carriera, e dalla fatica di quasi tre settimane condotte da autentico mattatore. Ripercorriamo brevemente quel Giro.

Sull’Etna arrivo in parata con Chaves e prima maglia rosa – Dopo 4 successi al Tour e 2 alla Vuelta, Chris Froome va a caccia dell’ultimo GT che manca alla sua straordinaria collezione. Il Giro n. 101 scatta da Gerusalemme con una breve cronometro e Tom Dumoulin riparte come aveva concluso l’anno precedente: in maglia rosa. Poi spazio e gloria per le ruote veloci con due sprint vincenti di Elia Viviani, sempre in terra di Israele prima di tornare in Italia. Si riparte dalla Sicilia, con la Catania-Caltagirone che premia l’assolo di Tim Wellens. Poi, dopo il successo di Enrico Battaglin, ecco l’Etna primo severo esame per tutti. Scatta Esteban Chaves, solo il compagno di squadra Simon Yates riesce a riacciuffarlo. Coppia Mitchelton-Scott dominante con vittoria per il colombiano e maglia rosa per l’inglese. È solo l’inizio di un percorso straripante per Simon Philip Yates.

Tre vittorie di tappa con la maglia rosa! – Buon corridore sì, poche vittorie (tappe alla Vuelta, Romandia, Parigi-Nizza, Catalogna), 6° alla Vuelta 2016, 7° al Tour ’17, ma nessuno immagina quello che sta per inanellare il 25enne nativo di Bury. Vince, anzi domina, 3 tappe (due per distacco) e con la maglia sempre più rosa sulle spalle. Primo centro sul Gran Sasso d’Italia/Campo Imperatore (9^ tappa) davanti a Thibaut Pinot e a Chaves; poi nella Assisi-Osimo (11^ tappa), con due “muri” terribili negli ultimi 5 km, precede Dumoulin di 2” e Formolo di 5”; infine, la Tolmezzo-Sappada (15^ tappa), tappone dolomitico dove allontana ancora di più Froome e vince con 41” su Miguel Angel Lopez, Dumoulin e… Richard Carapaz. Un Yates veramente straripante che con le sue performance e il suo sorriso da bravo ragazzo ha conquistato la scena, facendo ombra a un fuoriclasse come Froome. Ma il Giro non è finito…

Il Colle delle Finestre Waterloo di Yates – Con un margine di ben 2’11” su Tom Dumoulin, Yates affronta la terza settimana con grande ambizione di portare la maglia fino a Roma. E invece… invece la crono Trento-Rovereto (34,2 km) è il primo campanello d’allarme. Dumoulin si riporta a soli 56”. È l’inizio della fine. La Venaria Reale-Bardonecchia (19^ tappa) segna la più grande impresa sportiva di Chris Froome, che si lancia sul Colle delle Finestre, dando il via ad una cavalcata eroica di ben 80 km (!). Il Giro è suo! Dumoulin rimane sempre al secondo posto della Generale. E Yates? Un tracollo clamoroso, una crisi totale iniziata sul Colle delle Finestre per poi tagliare il traguardo con quasi 40’ di ritardo!

Il dolce sapore della rivincita, dopo un podio (3°) nel 2021 – Dopo 7 anni, in cui sono cambiati quasi tutti i protagonisti del ciclismo mondiale (e anche il modo di interpretare le corse), Simon Philip Yates si è ripreso quel Giro su quello stesso Colle delle Finestre che ne aveva decretato l’inesorabile resa, con una condotta di gara, lungo le tre settimane, esattamente opposta: regolare, mai una stilla di energia in più, giocando a nascondino e con la lucidità e la forza di far saltare il banco il penultimo e decisivo giorno di corsa. Magistrale.   

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