Vuelta – L’orgoglio di Ayuso

Juan Ayuso vince la dodicesima tappa, Laredo-Los Corrales de Buelna (114,9 km), davanti al connazionale Javier Romo. Giornata di riposo attivo per il gruppo maglia rossa, giunto a 6’22” dal vincitore.

Maxi fuga – Tappa breve con arrivo in Cantabria. Dopo aver superato due GPM, l’ultimo di prima categoria (Collada de Brenes) di 7 km al 7,9%, irregolare con punte fino al 14%. Dalla cima mancano 23 km alla conclusione. In vari momenti si forma un gruppo folto, addirittura 53 corridori! C’è la coppia UAE Ayuso-Soler, Landa, l’ex iridato Kwiatkowski, Buitrago e tanti altri. E c’è anche Mads Pedersen che, puntuale si prende preziosi punti per la sua maglia verde. Il danese, già grande protagonista al Giro (4 tappe e la classifica a punti), oltre che nella classiche di primavera, vuole portare a Madrid la maglia verde (già sua nel 2022) per completare una stagione da incorniciare.

La Collada de Brenes mette le ali ad Ayuso – La seconda salita di giornata si rivela decisiva, con Ayuso (lanciato da Soler) che riprende alcuni attaccanti e si invola prima solitario e poi con Javier Romo. Il tandem di testa prende subito un buon margine, che difende in discesa e nel tratto di pianura che porta all’arrivo. Volata a due e successo-bis di Ayuso in questa Vuelta. Quindicesima vittoria in carriera! Il classe 2002 dà un ulteriore senso alla sua Vuelta bislacca, che comunque gli ha regalato, finora, due successi parziali, anche se la classifica è naufragata quasi subito.

UAE colleziona il quinto successo, ma mette alla porta Ayuso – Quindi, dopo sole 48 ore dal licenziamento, Juan Ayuso mostra gli attributi e si prende con rabbia questa tappa. Per la UAE-XRG è la quinta vittoria in questa Vuelta (la 78esima stagionale!!): 2 con Jay Vine (leader degli scalatori), 2 con Ayuso, e la cronometro a squadre, aspettando Joao Almeida… Tornando ad Ayuso aveva fatto scalpore ieri la notizia del licenziamento in piena corsa. Un rapporto incrinato dalla famosa lite sul Galibier al Tour 2024, quando non aveva rispettato gli ordini di scuderia di tirare per sua maestà Pogacar. Da allora, il rapporto si è inesorabilmente incrinato e a nulla è valso il buon inizio di stagione quest’anno. Poi, al Giro nuove tensioni per l’attacco di Del Toro e il conseguente ritiro ne hanno amplificato la crisi interna. Ora, si è arrivati ai titoli di coda. Aperta la caccia al talento spagnolo, che oggi ha ottenuto l’ottavo successo nel 2025 (Faume Drome Classic; Trofeo Laigueglia; 1 tappa e la classifica finale della Tirreno-Adriatico; 1 tappa alla Volta a Catalunya; 1 tappa al Giro d’Italia; 2 tappe alla Vuelta).

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