Vuelta – Ayuso risponde alle critiche vincendo a Cerler

Il talento c’è, la grinta e la caparbietà pure, Juan Ayuso risponde da campione alla débacle di ieri andando in fuga e poi staccando tutti per involarsi verso una grande vittoria nella settima tappa della Vuelta. In classifica rimane tutto invariato e il sorprendente Torstein Træen conserva la roja.

Seconda scorpacciata sui Pirenei – Un vero tappone pirenaico, da Andorra la Vella a Cerler (188 km), con 4 colli, due di prima e due di seconda categoria. Juan Ayuso, uno dei grandi favoriti per il successo finale fino a…ieri, scalpita e va in fuga sin dal primo GPM, dove transita primo. Poi, viene raggiunto da altri undici contrattaccanti e si forma un gruppo di dodici che procede fino ai piedi dell’ultima salita.

Ayuso stacca tutti – L’ascesa finale misura 12,1 km al 5,8%, ma la pendenza media non deve ingannare, perché ci sono tre tratti in falsopiano e discesa che tradiscono l’effettiva durezza della salita. Ai -10 Ayuso lascia la compagnia, intanto il gruppo è tirato dalla Visma. Dietro Ayuso, si forma il tandem con Frigo e Garcia Pierna, poi gli altri, mentre vengono ripresi Mads Pedersen (che strada facendo ha conquistato nel T.V. punti importanti per la sua maglia verde) e Jay Vine, vincitore ieri e valida spalla di Ayuso nella fuga.

Almeida provoca, Vingegaard risponde ma non morde – A 6 km dal termine, Marc Soler porta fuori Joao Almeida, che attacca con veemenza. Vingegaard si riporta agevolmente sul portoghese, assieme a Ciccone. Rientra anche Bernal e poi tutti gli altri con la maglia rossa Træen. Non succede più nulla tra i big.

Il trionfo di Ayuso: terzo acuto consecutivo UAE – Ayuso si prende totalmente la scena e si aggiudica la sua prima tappa in carriera alla Vuelta (settimo centro stagionale). A 1’15” Frigo precede di una manciata di secondi Garcia Pierna, poi alla spicciolata i reduci della fuga, quindi Soler a 2’30”, e il gruppo maglia rossa a 2’35”.

Vingegaard secondo, classifica cortissima tra i big – Træen è sempre in rojo, con 2’33” su Vingegaard, e a seguire tutti i migliori (con Ciccone 4°, Fortunato 5° e la maglia bianca Pellizzari 8°) nello spazio di appena 30″.

Crollo Tiberi – Mai protagonista in questa prima settimana, Antonio Tiberi conferma le perplessità sul suo conto e subisce un autentico tracollo giungendo all’arrivo con 15’47” di ritardo. Dopo l’ottimo quinto posto al Giro 2024, tre defaillances notevoli alla Vuelta ’24, Giro e Vuelta ’25.

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