La tappa degli sterrati regala mille emozioni, riporta al successo un grande del ciclismo mondiale, Wout Van Aert, e propone un nuovo asso, Isaac Del Toro, talento in ascesa che si è issato in testa alla Generale. Commovente Bernal, a lungo nel gruppetto al comando; la rabbia di Ayuso, che ha dovuto subire la baldanza atletica di Del Toro; la regolarità di Tiberi; la sfortuna di Roglic, caduto e arrivato in ritardo rispetto a tutti gli altri pretendenti la vittoria finale. Questo e altro ancora ha proposto questa meravigliosa giornata.
Dopo la splendida impresa di ieri, Diego Ulissi riparte in maglia rosa in questa nona tappa, Gubbio-Siena (181 km), per tutti la “tappa degli sterrati” con un tracciato che ricalca fedelmente buona parte della Strade Bianche, la “classica del Nord più a Sud d’Europa”.
Roglic cade, Del Toro accende la miccia e fa esplodere la corsa – Ulissi si arrende lontano dal traguardo, mollando i sogni di mantenere la maglia rosa, bravo lo stesso! La corsa si infiamma in una curva a sinistra: caduta, coinvolto Roglic! Subito dopo si involano nella polvere Isaac Del Toro, Wout Van Aert, e ben tre Ineos: Brandon Rivera, Egan Bernal e Thymen Arensman. Questi cinque si riportano velocemente su Kaden Groves e Quinten Hermans, binomio Alpecin in avanscoperta. Mancano 50 km al termine e inizia lo spettacolo.
Sfortuna Roglic – Per Roglic anche un problema meccanico a rallentarne l’inseguimento e una squadra non proprio all’altezza, visto che rimane il solo, encomiabile, Giulio Pellizzari a tirare la carretta per cercare di limitare i danni. Davanti Rivera forza i tempi provocando il cedimento di Hermans e Groves. Dietro Del Toro, Bernal & co. si forma un gruppo con Ayuso, Tiberi, Ciccone, i gemelli Yates e altri; ancora dietro il gruppo Roglic.
Del Toro scatenato – Ma oggi il protagonista assoluto diventa sempre di più Isaac Del Toro, rampante messicano della UAE, che sta facendo saltare tutti gli equilibri. Dietro Adam Yates e Brandon McNulty tirano in favore di Ayuso per distanziare Roglic, ma il messicano davanti vola letteralmente. Da dietro rientra Mathias Vacek che, dopo la prima settimana condotta alla grande per Mads Pedersen, si gioca le sue carte. Il ceco stacca Chris Harper col quale inseguiva, e nel breve volgere di 4/5 km si riporta sui quattro di testa. Si forma un quintetto, formato da Bernal, Rivera, Van Aert, Del Toro (che ora non collabora) e appunto Vacek. Mancano poco meno di 23 km al traguardo.
Sul Colle Pinzuto Del Toro e WVA si involano – A -20,3 Del Toro si scatena e frantuma il drappello di testa. Solo Van Aert resiste, poi rientra Bernal e infine Vacek. Ma è il preludio ad una nuova irresistibile rasoiata del messicano sul Colle Pinzuto (2,4 km con pendenze che toccano il 15%). Bernal e Vacek cedono dinnanzi alla forza dirompente del messicano. Solo Van Aert rimane a ruota, pescando nel fondo delle energie e lavorando d’esperienza. In cima Del Toro si prende pure i 6″ di abbuono.
Gran finale con Van Aert che torna ad alzare le braccia al cielo – Del Toro vola e Van Aert astutamente rimane a ruota. Ecco Siena, curva a sinistra, poi a destra ed ecco il durissimo strappo di via Santa Cristina che porta all’arrivo. Del Toro insiste, mette alle corde il rivale ma, negli ultimi 300 metri, emerge la classe infinita di Van Aert che passa in testa, sfiora le transenne e vince, tornando al successo dopo 264 giorni (ultima vittoria il 27 agosto 2024, nella decima tappa della Vuelta). Fa festa pure Del Toro, che si prende prepotentemente la maglia rosa (primo messicano della storia). A 58″ Ciccone e Carapaz; a 1’00” Simon Yates e Tiberi; a 1’07” Ayuso; a 1’10” Arensman, Bernal e Adam Yates; 19° Roglic a 2’22”. In classifica, dominio UAE con Del Toro maglia rosa e maglia bianca, 2° Ayuso a 1’13”, 3° Tiberi a 1’30”, 4° Carapaz a 1’40”, 5° Ciccone a 1’41”, 6° S.Yates a 1’42”, 7° Bernal a 1’57”, 8° McNulty a 1’59, 9° A.Yates a 2’01” e 10° Roglic a 2’25”.




