L’Italia torna ad esultare in una classica grazie a Giulio Ciccone, il migliore interprete azzurro nelle corse di un giorno degli ultimi anni.
Erlaitz punto focale – La più importante classica in linea iberica sembra decidersi sullo strappo di Erlaitz, poco dopo l’iconico Jaizkibel. Ai -42, poco prima del GPM, un’accelerazione di Isaac Del Toro seguito da Giulio Ciccone, provoca il cedimento di Roglic e pochi altri che erano con loro. Sembra un tentativo per approcciare la lunga discesa in tranquillità, invece il messicano e l’abruzzese insistono e fanno il vuoto. I due guadagnano terreno e vanno a giocarsi il successo nella terribile erta finale, posta ai -8 dall’arrivo.
Ciccone vola! – Del Toro e Ciccone affrontano l’erta decisiva di Murgil-Tontorra: (2.100 metri al 10,1% con punte al 19%!), uno strappo veramente durissimo. Alle spalle del tandem di testa, il drappello inseguitore si avvicina minacciosamente grazie al forcing di Primoz Roglic. Del Toro sente la fatica, Ciccone incita il rivale. Da dietro scatta Jan Christen, compagno di Del Toro in seno alla corazzata UAE. Lo svizzero, classe 2004, si produce in un gran numero e rientra ai -9 (-1 dalla cima). Ciccone intuisce il momento di crisi di Del Toro e rilancia! Il portacolori della Lidl-Trek è solo! Scollina con pochi secondi su Christen, mentre Del Toro viene ripreso da Powless.
L’apoteosi di Ciccone – Tuffo in discesa e Giulio Ciccone si catapulta verso San Sebastian. Giulio rischia in un paio di curve, ma conserva un vantaggio minimo, ma sufficiente per prendersi questa importante classica, il suo primo centro in una classica World Tour. Dopo un grande Lombardia 2024 (3°) e una grande Liegi quest’anno (2°), finalmente l’agognato acuto in una classica che conta per il classe 1995, al rientro dopo il doloroso ritiro al Giro. Christen giunge secondo a 9″. Completa il podio Maxim Van Gils a 19″, che precede Tiesj Benoot, Del Toro (in calo dopo il trionfo in 3 tappe consecutive e nella classifica finale del Giro dell’Austria) e Neilson Powless. In top-ten anche Christian Scaroni, 8°.