Il tris è servito. Tadej Pogacar, dopo la frazione inaugurale e la sesta tappa, si impone anche nella settima e penultima giornata di gara del Critérium du Dauphiné, andando a vincere ancora in solitudine, questa volta con la maglia gialla. Ancora posto d’onore per Jonas Vingegaard che, rispetto alla sesta tappa, contiene alla grande il distacco dal fenomeno sloveno. Ancora in grande difficoltà Evenepoel.
Tappone alpino con due vette mitiche – Settima tappa, Grand-Algueblanche – Valmeinier 1800 (131,6 km), nelle Alpi francesi. Le mitiche salite del Col de la Madeleine dal suo versante meno duro (24,6 km al 6.2%, ma divisi in tre tronconi con punte al10%) e il Col de la Croix de Fer dal suo versante più ripido (22,4 km al 6.9%, 8,5 km al 9% nel tratto che porta al Col du Glandon). Quindi, l’ascesa finale a Valmeinier (16,5 km al 6.7%). Tre salite (tutte Hors Catégorie) interminabili che, unite al gran caldo, rendono la gara ancora più esigente.
Bardet ai saluti, prova l’impresa – Grande protagonista Romain Bardet, prima con altri quattordici, poi in solitaria. Il francese al termine del Delfinato appenderà la bicicletta al chiodo, dopo 14 stagioni, condite da due podi al Tour (con 4 tappe), uno alla Vuelta, e un argento mondiale. Il 34enne tenta di regalarsi un’ultima grande soddisfazione (ricordiamo lo scorso anno la vittoria a Rimini (con annessa maglia gialla) in avvio del Tour de France. Ma il gruppo non lascia spazio.
Inizia la salita finale – Questa la situazione dei tre big: Jonas Vingegaard è attorniato da ben tre compagni squadra (Kuss, Jorgenson e Tulett); Pogacar ha solamente Sivakov; mentre Evenepoel è rimasto da solo (qualche ragionamento in casa QuickStep andrebbe fatto). Tira forte Bruno Armirail per il promettente Paul Seixas, un ragazzino di cui si dice un gran bene, che compirà 19 anni (!) il prossimo 24 settembre. Bardet inizia la salita con pochi secondi di margine. Ed ecco che passa in testa al gruppo Pavel Sivakov con Pogacar in seconda posizione. Nel momento in cui viene ripreso Bardet (-13) parte Sepp Kuss. Ma l’azione del vincitore della Vuelta 2023 dura pochissimo…
Pogacar da solo – Mancano 12 km al traguardo, tutti in salita, Sivakov si sposta e Pogacar accende il gas. Vingegaard si accoda subito, ma rimane in scia per non più di 50 metri. Pogacar è solo! Ancora una volta in fuga, ancora una volta lanciato verso una nuova impresa solitaria. Vingegaard sale del suo passo, viene ripreso da Lipowitz (molto bene il tedesco), poi rimane di nuovo da solo all’inseguimento del Fenomeno. Il distacco si stabilizza sui 20”, sale a 30” prima dell’ultimo chilometro, prima del brillante recupero del danese negli ultimi mille metri. Pogi si prende la scena, chiudendo col vantaggio di 14″ su Vingegaard. Poi, terza piazza per Lipowitz a 1’21”, Johannessen a 2’26” ed Evenepoel a 2’39”.
Pogi sempre più maglia gialla – Alla vigilia dell’ultima frazione, lo sloveno è maglia gialla con 1’01” sull’eterno rivale Jonas Vingegaard, 2’21” su Lipowitz e 4’11” su Evenepoel.
Pillole di storia – Vittoria numero 98 per Pogacar, la decima del 2025. La tripla cifra è ormai ad un passo. Inoltre, la maglia di leader indossata dopo la tappa è la numero 117 in carriera (60 nei GT e 57 negli Small Tour).




