Una sgasata ai -12 e via, Tadej Pogacar solo, senza nessuno a ruota, riprende l’ultimo reduce della fuga di giornata e si invola verso l’ennesima impresa. Il Fenomeno dei Balcani vola sull’aspra salita pirenaica e si riprende la maglia gialla.
Il ricordo di Privitera – Alla partenza un minuto di raccoglimento in ricordo della tragedia di ieri, con la scomparsa del 19enne Samuele Privitera al Giro della Valle d’Aosta. Prima tappa sui Pirenei e all’attacco si forma un gruppo composto addirittura da 52 corridori (!). Da Auch ad Hautacam (180,6 km) con un antipasto di tre colli, prima della terribile ascesa finale.
Gran caldo sui Pirenei – Il caldo la fa da padrone (ed è un classico sui Pirenei), con il folto gruppo in avanscoperta che si seleziona sul Soulor (11,8 km al 7,3%). Dal gruppo Pogacar, si stacca, intanto, la maglia bianca Evenepoel (brutto segno per il doppio campione olimpico) e si stacca pure la maglia gialla di Ben Healy, che naufraga letteralmente dopo le fatiche delle scorse giornate. Il gruppo Pogacar-Vingegaard tiene il drappello di testa a distanza di sicurezza. In cima al Soulor, passa primo il veterano Woods (39 anni!), poi in discesa si rimescolano le carte in vista del piatto forte finale.
Supremazia sterile della Visma, poi la UAE mette le cose a posto – Simon Yates, Kuss, Jorgenson i “calabroni” della Visma Lease a Bike scortano Vingegaard, ma Pogi si mantiene sornione. Puntuali, gli UAE prendono la prua del gruppo (nel quale è rientrato Evenepoel) all’attacco dell’ascesa finale.
Uno a uno si staccano tutti i Visma! Narvaez lancia Pogi e per tutti si spegne la luce – Sono 13,5 km al 7,8% di pendenza media quelli che portano ai 1.520 metri di Hautacam. Al comando c’è Bruno Armirail, Narvaez lancia una vera e propria volata in salita con Pogacar che senza alzarsi sui pedali parte all’attacco quando ancora mancano ben 12 km alla conclusione. Vingegaard (rimasto senza compagni di squadra) non prova nemmeno a rispondere e Pogacar è subito da solo! Il campione del mondo riprende in un amen Armirail e lo lascia sul posto ai -11,1. Ormai è un monologo della maglia iridata, discorso chiuso per tutti. Nessun duello con Vingegaard (altro che migliorato rispetto al Delfinato…), Pogacar troppo superiore. Il Tour è nelle sue mani.
Distacchi severi per tutti, Pogacar torna in vetta alla Generale per la terza volta in questo Tour – Terzo trionfo in questo Tour per lo sloveno e terzo ritorno in maglia gialla. Un colpo da K.O. inferto con la solita cattiveria agonistica che non lascia spazio a possibili recuperi. Ancora una volta è il più forte, di gran lunga il più forte di tutti. Vingegaard, letteralmente sfinito, giunge con un passivo di 2’10”! Terza piazza per Florian Lipowitz (ormai leader della Red Bull) a 2’23”, che arriva quasi in scia di Vingegaard. A 3′ tondi il sorprendente Johannessen con il 22enne Ben Onley; a 3’33” Kévin Vauquelin (altro giovane emergente), Evenepoel a 3’35”, ancora più indietro Roglic, addirittura a 4’08”. Naufragio del generoso Healy, che taglia il traguardo a 13’38”.
Vinge e Remco lontani, Tour quasi finito – Pogi svetta nella Generale con 3’31” su Vingegaard e 4’45” su Evenepoel. Poi, tre millenials: 4. Lipowitz (classe 2000) a 5’34”, 5. Vauquelin (2001) a 5’40” e 6. Onley (2002) a 6’05”. Primoz Roglic, 7° a 7’30”. Ben Healy scivola dal primo all’undicesimo posto a 13’19”. Domani cronoscalata.
Lotta a 4 per la maglia Bianca – Sono rispettivamente terzo, quarto, quinto e sesto nella Generale. Il riferimento è ai primi quattro della classifica dei giovani (nati dal 2000 in avanti): Remco ha 49″ su Lipowitz, 55″ su Vauquelin e 1’20” su Onley. L’impressione è che i meno quotati Lipowitz, Vuquelin e Onley siano più in palla dell’olimpionico e iridato Evenepoel, che è apparso troppo in difficoltà su tutte le salite fin qui affrontate.




