Successo per distacco di Thymen Arensman nella 14esima tappa del Tour de France, Pau-Luchon Superbagnères (182,6 km). Il neerlandese regala la prima vittoria parziale al team Ineos.
Terza e ultima giornata sui Pirenei con il classico tappone: Tourmalet, Aspin, Peyresoude e arrivo a Superbagnères proprio nel giorno in cui si celebra il 106° anno della nascita della maglia gialla (19 luglio 1919).
Svettano i pois di Martinez sul Tourmalet e sull’Aspin – Lenny Martinez sempre più a pois: Già leader della classifica degli scalatori, sulle mitiche vette pirenaiche si esalta il piccolo scalatore Lenny Martinez, grande speranza del ciclismo francese. Il nipote (il nonno Mariano vinse la maglia a pois al Tour nel 1978) e figlio d’arte conquista le vette del Tourmalet (Souvenir Jacques Goddet) e dell’Aspin, poi è secondo sul Peyresourde: per lui punti fondamentali per la maglia a pois.
Il Peyresourde mette le ali ad Arensman – L’azione decisiva è quella di Thymen Arensman che, a circa 37 km dall’arrivo (-4 della cima del Peyresourde), se ne va tutto solo nella nebbia dei Pirenei. Il neerlandese, partito con velleità di classifica (5° alla Vuelta 2022, 6° sal Giro 2023 e ’24), ma respinto nel suo Tour d’esordio, prova a dare un senso puntando dritto ad una delle tappe più importanti. La UAE rimane in totale controllo con ben cinque effettivi nel gruppo maglia gialla. Il gruppo dei big, già orfano di Evenepoel (ritiro sul Tourmalet), passa in cima al Peyresourde con 3 minuti e mezzo dal battistrada. In mezzo, ci sono gli ex compagni di fuga di Arensman, con il coequipièr Carlos Rodriguez (anche lui assai deludente), Martinez, Valentin Paret-Peintre, O’Connor, Johannessen, Rubio e il duo Visma, formato da Simon Yates e Sepp Kuss.
Vingegaard scatta, Pogacar risponde senza fatica – Tuffo verso Luchon e poi il gran finale verso Superbagnères (12,4 km al 7,3%). Arensman prosegue nella sua cavalcata solitaria. Dietro, i suoi più immediati inseguitori si sciolgono lungo le aspre pendenze della salita conclusiva. Dal gruppo maglia gialla, il primo a muoversi è Felix Gall. Poi, è Vingegaard a saggiare la gamba di Pogacar, che risponde presente. I due dominatori dell’epoca se ne vanno. Arensman tiene e conquista una vittoria assai significativa. Pogi si prende il secondo posto (e l’abbuono) a 1’08”, terzo Vingegaard a 1’12”, poi Gall a 1’19”, Lipowitz a 1’25” e Onley a 2’09”.
Pogacar un abisso su tutti – Il campione del mondo indossa la sua 47esima maglia gialla e dopo i Pirenei allunga decisamente in classifica: 2° Vingegaard a 4’13”, 3° Lipowitz (nuova maglia bianca) a 7’53”, 4° Onley a 9’18”, 5° Vauquelin a 10’21”. Seconda parte della top-ten con l’irriducibile Roglic 6° a 10’34”, 7° Gall a 12’00”, 8° Johannessen a 12’33”, 9° Healy a 18’41”, 10° Carlos Rodriguez a 22’57”.




