La sfida infinita

Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert sono pronti per l’ennesima sfida della loro carriera parallela. Domenica 2 febbraio a Liévin tutti i fari saranno puntati sui due grandi rivali, per una lotta che, iniziata quando erano dei ragazzini, si protrae da quasi vent’anni. A dire il vero, la bilancia propende (e di molto) verso il tulipano, che nelle ultime stagioni ha staccato nettamente il belga nei successi al campionato del mondo di ciclocross e nelle sfide più importanti su strada (mondiale e classiche monumento). Ma il fatto solo di trovarli ancora una volta avversari per un traguardo importante accende a dismisura la passione di tutti gli appassionati.

Un solo pensiero: il record di Eric De Vlaeminck – Per Van der Poel c’è una sola ragione, la vittoria e il conseguente incredibile primato del grande Eric De Vleaminck, l’unico in 75 edizioni ad aver conquistato sette titoli mondiali! Un record che resiste da oltre cinquant’anni, precisamente dal 1973, anno dell’ultimo alloro di De Vlaeminck. La stagione 2024/25 di Van der Poel è stata, come sempre, perfetta: sette gare disputate e altrettante vittorie! Tutte per distacco. Un dominio assoluto, che lo pone ancora una volta, e di gran lunga, come il favorito assoluto. Un intoppo il fenomeno neerlandese lo ha avuto, quando prima di fine anno, una caduta in una delle prime uscite stagionali (vincenti) gli ha provocato delle contusioni alle costole. Breve stop ed è tornato in tempo per vincere le ultime due gare di Coppa del Mondo (sabato 25 e domenica 26 gennaio) e toccare quota 169 vittorie nel cross, un’enormità nella specialità degli sterrati e del fango.

Prima maglia iridata – MVDP ha vinto il primo dei suoi sei titoli mondiali Elite dieci anni fa. Tabor 2015 segna il primo acuto iridato del nipote di Raymond Poulidor e figlio d’arte di Adri Van der Poel. E chi giunse secondo? Facile, Wout Van Aert a 15”. Mathieu aveva solo 20 anni. Nel corso degli anni il classe 1995 è diventato il più grande crossista della storia e su strada uno dei più grandi cacciatori di classiche di sempre. A 30 anni, compiuti lo scorso 19 gennaio, si prepara a nuovi grandi obiettivi nelle classiche di primavera, ma alla strada penserà dopo Liévin. Ora, c’è un traguardo leggendario da raggiungere, tra i tanti già conseguiti. 

Niente da perdere per Van Aert – Raramente come in questa occasione, il campione fiammingo si presenta ad un appuntamento iridato senza la pressione della vittoria. Dopo la caduta alla Vuelta 2024 e i mesi di stop, il classe 1994 ha messo nel mirino le classiche di primavera. La stagione del cross per lui rappresentava una semplice variante, un rodaggio e poco altro. Tanto più che il mondiale non era nemmeno in programma. E invece? Invece dentro di lui si è fatta strada l’idea di sfidare il rivale di una vita e partecipare all’ennesimo mondiale. Due le vittorie in quest’inverno di cross, ma anche altrettante sconfitte nelle uniche due gare in cui ha incrociato la bici di VDP. Forse sarà ancora secondo, ma di certo ci proverà a far saltare i piani dell’avversario di sempre. Per il nativo di Herentals, in bacheca ci sono tre titoli mondiali consecutivi (2016-17-18) e quattro medaglie d’argento (2015-19-21-23), sempre battuto da Van der Poel. Un curriculum eccellente. A Liévin, però, la tranquillità potrebbe essere il suo maggior punto di forza.

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