Remco Evenepoel domina la cronometro di Caen, terzo un grande Edoardo Affini. Tadej Pogacar chiude col secondo tempo, si prende la maglia gialla (e non solo…), Jonas Vingegaard respinto clamorosamente dalle lancette, paga oltre un minuto allo sloveno.
Plapp al comando, Remco subito in vantaggio sui rivali: Pogi tiene, Vinge perde terreno – Un tracciato pianeggiante, con diverse curve che favoriscono chi sa rilanciare, in altre parole un percorso per specialisti questa quinta tappa, Caen-Caen (33 km). A lungo in testa alla classifica provvisoria il bravissimo Edoardo Affini, campione europeo della specialità, che accarezza il sogno di vincere una tappa al Tour e rompere un digiuno che, per gli italiani, dura dal 27 luglio 2019, giorno del successo di Vincenzo Nibali nella brevissima tappa con arrivo a Val Thorens. Ma le speranze di Affini si spengono non appena dalla pedana di partenza scatta Remco Evenepoel. Al primo intertempo (8,2 km), Luke Plapp è primo con 2″ su Remco e 3″ su Pogacar in maglia a pois; Vingegaard perde già 22″.
Secondo intertempo, Remco e Pogi allungano su Vingegaard – Al km 16,4 ancora Plapp al comando con 4″ su Affini, 8″ su Evenepoel, 9″ su Ivan Romeo (il più giovane del Tour); Pogacar è sesto a 20″, Vingegaard scivola al tredicesimo posto a 50″.
km 24,8: sorpasso Evenepoel – Remco mette la freccia e passa decisamente in testa a tutti al terzo riferimento cronometrico: Affini a 11″, Pogacar a 17″, Armirail a 25″, crolla Plapp, che scivola dalla prima alla quinta posizione con un passivo di 31″. E Vingegaard? 14° a 1’05”.
Verdetto impietoso per Vingegaard: il Tour è già in salita – Evenepoel vince la tappa e si conferma n. 1 al mondo nella specialità contro il tempo (non a caso è campione olimpico, mondiale e nazionale!). Il belga, primo anche nel 2024 nella prima crono del Tour, fa registrare il tempo di 36’42” alla media di 53,950. Ma il vincitore è anche e, soprattutto, Tadej Pogacar che cede solamente 16″, 3° Affini a 33″, 4° Bruno Armirail a 35″, 5° il sempre più positivo Kevin Vauquelin a 49″; male Roglic, 12° a 1’19”, subito dopo Vingegaard a 1’21”. Unica parziale attenuante per il danese, il percorso interamente pianeggiante per specialisti, non certo per uno scalatore molto leggero come lui. Sta di fatto che, dopo sole cinque giornate di gara, il suo Tour è parzialmente compromesso da un ritardo dall’eterno rivale, che difficilmente era pronosticabile: 1’13”.
Pogacar prende tutto – Lo sloveno conquista la maglia gialla e quella verde (aveva già quella a pois): i presupposti per un nuovo irresistibile dominio ci sono davvero tutti. Nella generale, Evenepoel (nuova maglia binaca) rimonta posizioni ed è secondo a 42″, quindi la rivelazione Vauquelin a 59″, Vingegaard a 1’13”, Jorgenson a 1’22” e Van der Poel a 1’28”. Il fuoriclasse neerlandese perde il primato, ma nelle prossime giornate di gara avrà altre due occasioni per rimpinguare il suo già ottimo Tour (una tappa, un secondo posto e 3 giorni in maglia gialla).




