Thomas Voeckler ha espresso le sue preoccupazioni sul futuro del ciclismo professionistico, puntando il dito contro l’egemonia di squadre con budget quasi illimitati, prima tra tutte la UAE Team Emirates di Tadej Pogačar. L’attuale Commissario Tecnico della nazionale francese ha definito il dominio di Pogačar come “fantastico, ma anche noioso“, sottolineando come l’eccessivo divario economico stia rendendo la competizione insostenibile per molte altre squadre. Le sue dichiarazioni riaprono il dibattito sulla necessità di una maggiore regolamentazione e ridistribuzione delle risorse nel World Tour per mantenere l’equilibrio e l’interesse del pubblico.
La critica di Voeckler non riguarda la preparazione o il talento dei corridori, ma il profondo divario economico e strutturale che si sta creando nel ciclismo d’élite. Secondo il francese, quando una singola squadra è in grado di assicurarsi i migliori talenti su più fronti e dominare indisturbata per un’intera stagione, si rischia di soffocare l’interesse e la competizione per il pubblico.
Tetto salariale – “È un problema di equilibrio – ha spiegato Voeckler – Se il risultato è sempre prevedibile, perché Pogačar e la sua squadra sono troppo forti in ogni gara, allora il ciclismo perde la sua imprevedibilità. Stiamo assistendo a un dominio che, seppur sportivamente ineccepibile, rende la lotta per la vittoria troppo spesso impari per le altre formazioni“. Le parole di Voeckler riaprono il dibattito sulla necessità di introdurre meccanismi di maggiore equità, come un possibile “salary cap” o una più equa ridistribuzione dei premi e delle risorse per garantire una competizione più serrata e appassionante, a beneficio dell’intero sport.