Ancora una volta, sempre e solo lui, Tadej Pogacar conquista da dominatore assoluto Il Lombardia e firma un’impresa storica: 5 edizioni consecutive della “classica delle foglie morte”, meglio pure di Fausto Coppi.
Da Como a Bergamo – Nel segno dell’alternanza tra le due città lombarde che da anni si scambiano luogo di partenza e arrivo della classicissima di chiusura. Pronti via e a partire è l’estroso Quinn Simmons, campione USA, con la sua maglia a stelle e strisce. Al portacolori della Lidl-Trek si aggiungono altri audaci, fra i quali anche Filippo Ganna. Si susseguono le salite di questo Lombardia n. 119, con il mitico Ghisallo a salutare la carovana. La corsa fila via tranquilla in attesa di esplodere, in attesa di sapere quando e dove Pogacar scateni la bagarre. Del Toro & co. addirittura ridono e scherzano mica alla partenza, ma quando già ci si trova sotto i -100 alla conclusione.
Simmons solitario – I superstiti della fuga iniziale approcciano il Passo della Crocetta (11 km al 6,2% max 11%) con 3′ di vantaggio sul gruppo tirato dalla UAE. Jai Hindley, uno degli outsiders, cade poco prima della salita, ed è costretto ad inseguire per rientrare sul gruppo. Davanti, Quinn Simmons (-82,2) saluta la compagnia e si invola inseguendo un sogno. Lo statunitense guadagna anche sul gruppo e raggiunge 3’25” di vantaggio. Discesa verso la prossima ascesa: Zambla Alta. Simmons si difende alla grande e transita con 3’10” sul gruppo tirato da Pavel Sivakov, locomotiva della UAE. Si staccano Hindley, dolorante per la caduta precedente e, a sorpresa, Ben Healy (bronzo ai mondiali).
Sul Ganda Pogacar saluta tutti e vola via verso la leggenda – La UAE preme sull’acceleratore e nella lunga discesa riduce il distacco a 2’30” dal fuggitivo. Ed ecco la salita decisiva, il Passo di Ganda, con i suoi 9,2 km al 7,3% (max 15%). Inizio a 40,6 dal traguardo. Gli ex compagni d’avventura di Simmons vengono ripresi immediatamente. La UAE forza il ritmo, con Rafal Majka (all’ultima fatica dopo una lunga e onorevole carriera), poi è la volta di Jay Vine. L’australiano, maglia a pois all’ultima Vuelta, allunga e strappa il gruppo, oramai ridotto a meno di dieci unità! Vine col braccio indica al suo capitano di partire, si sposta ed ecco puntuale lo scatto secco di Pogacar! In un amen, lo sloveno fa il vuoto, come al solito. Il traguardo è distante 37 km. In pochi chilometri, Pogi raggiunge Simmons (-34,3), lo stacca cinquecento metri più avanti e si lancia tra due ali di folla per gli ultimi 2,7 km di ascesa. Dietro, Evenepoel, Storer, baby Seixas (19 anni! 3° la settimana scorsa agli Europei) e Del Toro. Con tenacia Evenepoel prova a resistere, si staccano Seixas e anche Del Toro. Rimane in scia un encomiabile Storer, ma il distacco dal Fenomeno cresce metro dopo metro.
Pogi si gode il trionfo – Proseguendo nella sua inarrestabile marcia verso nuovi record, Tadej Pogacar vola anche in discesa e sull’ultimo dentello a ridosso del traguardo (Colle Aperto) con punte al 10% e 200 metri in pavé. La folla applaude al cannibale del Terzo Millennio, che si tuffa verso il traguardo di Bergamo Bassa, dove giunge da incontrastato e unico dominatore. Remco Evenepoel (che nella discesa del Ganda ha staccato Storer), bravo a dribblare una moto sulla salita conclusiva, chiude ancora secondo (a 1’48”) come agli Europei in Ardeche, come al Mondiale di Kigali, e come al Lombardia dell’anno scorso. Terzo gradino del podio per Michael Storer a 3’14”, 4° Simmons (complimenti) a 3’39”, quindi a 4’16” la volata per il quinto posto è appannaggio di Isaac Del Toro, che supera Pidcock, Seixas, Bernal e Vine; chiude la top-ten Cian Uijtdebroeks a 4’30”. Migliore degli italiani Christian Scaroni, quindicesimo a 5’21”. Distacchi pesantissimi come ai Mondiali e agli Europei.