Il 25 luglio per gli sportivi italiani è una data da cerchiare in rosso: Gino Bartali vince il Tour de France 1948, bissando il successo del 1938. Il campionissimo toscano è a tutt’oggi l’unico ad aver rivinto la Grande Boucle a dieci anni di distanza. Un successo storico per molte ragioni, la più significativa è quella di aver scongiurato una probabile guerra civile.
La telefonata – In quel luglio 1948 il segretario del Partito Comunista – Palmiro Togliatti – è vittima di un attentato. Togliatti lotta tra la vita e la morte, mentre i simpatizzanti del Partito Comunista iniziano a inscenare rivolte di massa contro il governo, con a capo il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, reo a loro dire di essere in qualche modo mandante dell’attentato. Il partito di governo, la Democrazia Cristina e De Gasperi sono con le spalle al muro, non sanno come scongiurare quella che potrebbe trasformarsi in una guerra civile. Bisogna trovare una soluzione immediata per distogliere i facinorosi. De Gasperi ha l’intuizione di telefonare a Bartali dicendogli che l’Italia ha bisogno di lui: solo le imprese di Ginettaccio al Tour potrebbero scongiurare la guerra civile. Bartali risponde presente, anche se per sua stessa ammissione strappare la maglia gialla all’idolo francese Louis Bobet è impresa quasi impossibile. Ma per quell’Italia niente è impossibile e Bartali riesce nell’impresa: vince a Briancon e si ripete a Aix Les Bains strappando la maglia gialla dalle spalle di Bobet. A Losanna Bartali assesta il colpo finale, vincendo la sua terza frazione consecutiva e mettendo in cassaforte il successo di Parigi. La gente abbandona le piazze per affollarsi nei bar e seguire dalle radio le gesta trionfali dei propri connazionali. Bartali e quella nazionale italiana sono riusciti nell’impossibile. Le sommosse popolari si placano e al loro rientro in patria vengono accolti da eroi.
Vittorie – Gino Bartali stravince la classifica finale con vantaggio di 26’16” sul belga Brick Schotte e 28’48” sul francese Guy Lapebie. Sono undici le vittorie parziali: alle sette di Bartali vanno aggiunte le due di Giovannino Corrieri, una di Vincenzo Rossello e una di Gino Sciardis.




