Arriva grazie a Valentine Paret-Peintre la prima vittoria francese alla 112esima edizione del Tour de France. Il 24enne transalpino ha vinto sul prestigioso traguardo del Mont Ventoux, conquistando il suo secondo successo stagionale dopo di inizio anno nella quinta tappa del Tour of Oman, anche quello un arrivo in quota a Green Mountain.
Delusione Healy – A contendere sino all’ultimo la vittoria a Paret-Peintre è stato Ben Healy. L’irlandese – già vincitore della sesta frazione – chiude al secondo posto, mancando di poco il bis. Sale lo stesso sul palco premiazioni del Mont Ventoux, prendendosi il premio di combattivo di giornata, ma il volto poco sorridente di Healy è l’emblema di una delusione cocente.
La sfida – Non solo le rasoiate e gli scatti per la vittoria di tappa tra i fuggitivi di giornata, ma anche e soprattutto gli scatti tra i due grandi rivali di questo Tour de France. I due marziani hanno offerto anche nello scenario lunare del Mont Ventoux uno spettacolo da spellarsi le mani. Il primo ad accendere la miccia è stato Jonas Vingegaard a sette chilometri dal traguardo. Tadej Pogacar non perde un metro, anzi dopo pochi chilometri cerca a sua volta di staccare il rivale. Vingegaard risponde, risponde sempre e non si dà per vinto, proponendo altri scatti. Gran belle spettacolo. Complimenti a entrambi. Alla fine sono le doti di maggior scattista di Pogacar a prevalere per la quinta piazza, con Vingegaard sesto a due secondi dalla maglia gialla.
In classifica generale è sempre dominio Pogacar. Il campione del mondo ha un vantaggio di 4’15” su Vingegaard. Dietro lo sloveno e il danese c’è il vuoto con Florian Lipowitz terzo a 9’03”, primo dei terrestri. Il portacolori della Red Bull tiene con le unghie e con i denti la terza piazza e con essa la maglia bianca di miglior giovane. Lipowitz guadagna terreno su Oscar Onley, adesso in ritardo dal tedesco di 2’01”. Lipowitz mette dunque un altro mattoncino per il podio finale di Parigi, ma ancora di Strada e di montagne c’è n’è ancora tanta da fare.




